Quanto valgono davvero i gettoni d’oro
Guardando programmi televisivi come “Chi vuol essere milionario” o “L’isola dei Famosi”, avrete sicuramente notato che le vincite non vengono premiate in euro ma in gettoni d’oro, unica forma di pagamento consentita nei quiz e nei reality televisivi. In pratica, a chi vince vengono consegnati dei pezzi d’oro a forma di gettone e di peso variabile, con impresso sopra il logo dell’azienda commissionante.
Ma perché i premi televisivi vengono elargiti in gettoni d’oro? La risposta va ricercata in una legge italiana introdotta negli anni ’50 che vieta il gioco d’azzardo, e quindi il pagamento in contanti, al di fuori dei luoghi autorizzati.
Quindi, sebbene una sentenza del Tar risalente al 2018 abbia stabilito che i premi degli show televisivi possono essere corrisposti in contanti, a condizione però che i criteri di selezione e accesso siano applicati con imparzialità, le emittenti televisive continuano a pagare i premi in gettoni d’oro.
Così, tra Iva, conversione in euro e tasse, il premio si riduce di molto rispetto a quello iniziale. A questo punto la domanda sorge spontanea: quanto vince realmente chi si aggiudica il montepremi? Andiamo a scoprirlo esaminando quanto vale un gettone d’oro dopo la conversione in euro, tenendo conto anche della tassazione che si applica alle vincite televisive.
I premi televisivi sono soggetti all’Iva
Per sapere quanto rimane in tasca al vincitore di un gioco televisivo, bisogna innanzitutto sottrarre l’Iva dal premio totale. Poniamo che un concorrente abbia vinto 100.000 euro, riceverà in realtà 78.000 euro (l’Iva, infatti, è pari al 22%). Da questa cifra andrà poi sottratto qualche altro migliaio di euro per le spese di fusione e trasformazione.
Come funziona la conversione da gettoni d’oro a euro
Dopo al massimo sei mesi dalla vincita (ma si possono verificare ritardi anche consistenti), il vincitore viene contattato dal banco dei metalli, l’ente statale che si occupa della distribuzione dei metalli preziosi, che gli comunica il numero di gettoni d’oro che gli spettano. A scelta del concorrente, i gettoni possono essere:
- ceduti direttamente al banco dei metalli a fronte di un accredito sul conto corrente, con un’ulteriore decurtazione del 5%;
- spediti a casa (con una detrazione dello 0,5% per importi superiori a 20.000 euro) e venduti personalmente alla Banca d’Italia o ad una delle gioiellerie autorizzate a operazioni di questo tipo.
Nel caso il vincitore del montepremi scelga la seconda opzione, dovrà prestare attenzione alla valutazione dell’oro, che oscilla in continuazione, avendo l’accortezza di effettuare il cambio nel momento in cui la quotazione del metallo è alta.
Tassazione dei premi televisivi
In materia di tassazione, in base all’articolo 30 del Dpr 600/1973, i montepremi vinti in occasione di spettacoli radio-televisivi, così come quelli ottenuti in competizioni sportive o prove basate sull’abilità, sono soggetti ad una ritenuta fiscale del 20%. Sui premi di lotterie, tombole, pesche o banchi di beneficenza autorizzati si applica invece il 10% (e il 25% su tutte le altre vincite). Le imposte sono assoggettate a ritenuta alla fonte, ne deriva che le vincite non devono essere dichiarate nella dichiarazione dei redditi in un secondo tempo.
In definitiva, non esiste una corrispondenza fissa tra gettoni d’oro ed euro in quanto la reale vincita in denaro oscilla in base a diversi fattori, tra cui la modalità scelta per incassare il premio, la percentuale d’oro puro e la valutazione del prezioso metallo. Quel che è certo è che la cifra che si ottiene è nettamente inferiore a quella ricevuta a titolo nominale all’inizio.