La banana di Cattelan continua a dividere la critica

La banana di Cattelan continua a dividere la critica

Negli ultimi mesi ha fatto non poco clamore la nuova opera artistica di Maurizio Cattelan, eclettico uomo d’arte contemporanea. Si tratta di qualcosa che ha letteralmente rivoluzionato il concetto di fare arte, già dal momento della presentazione di “Comedian”, nome dell’opera, presso l’Art Basel di Miami. Vediamo nel dettaglio come si sono espressi in merito alcuni dei principali critici d’arte al mondo.

Jonathan Jones – Guardian

Noto critico che ha sottolineato come non sia assolutamente corretto scherzare o sbeffeggiare la banana da 120mila dollari. Cattelan ha voluto fare della sottile ironia con la sua arte, ribadendo come il mercato sia alquanto “drogato”, alterato in ogni suo senso. L’artista ha messo in scena quella che si può definire, a detta del critico, una vera e propria tragicommedia degli artisti contemporanei.

Jason Farago – New York Times

Anche in questo caso si parla di uno dei maggiori critici d’arte al mondo. Il suo è stato un soffermarsi sullo status ontologico della banana rispetto a quello di altre opere. L’obiettivo di Cattelan, secondo quanto da lui affermato, è stato quello di far capire come vi sia bisogno di una costante sostituzione del frutto affinché possa mantenere le sue migliori caratteristiche. Un vero e proprio impegno del compratore che, nel contempo, diventa partecipe della stessa opera.

Mark Hudson – Independent

L’idea di Hudson ha dato diversi spunti a livello internazionale. Secondo l’esperto critico d’arte dell’Independent, “Comedian” rappresenta la storia di una serie di persone che urlano a vicenda all’interno del mondo dell’arte. Una rappresentazione a tutti gli effetti di quella che è la realtà contemporanea che non annuncia nessun tipo di novità o cambiamento

Brian Kelly – Wall Street Journal

L’opinione di Kelly è che la banana di Cattelan vuole essere una rappresentazione ridicola, capace di esistere solo ed esclusivamente per essere derisa. D’altronde, proprio il critico del Wall Street Journal ha tenuto a sottolineare come non sia certo la prima volta che l’artista veneto si lanci in opere che abbiano come mira i ricchi, quelli che vengono un po’ considerati come l’élite. Una beffa anche nei confronti del valore della sua stessa opera, arrivato ben oltre i 120mila euro.

Jerry Saltz – New York Magazine

Cattelan, secondo Saltz, ha scoperchiato quello che si può considerare come una sorta di vaso di Pandora. Infatti la sua attenzione si è soffermata su come il mondo dell’arte abbia subito un cambiamento radicale rispetto al passato. E soprattutto, è diventato ormai qualcosa di accessibile prettamente per i più ricchi. E l’arte, da che mondo è mondo, rappresenta qualcosa di molto netto e trasversale all’interno della società.

Melissa Chen – Spectator USA

Anche l’esperta di arte ha voluto esprimere la sua opinione su “Comedian” di Cattelan, ribadendo come l’artista abbia voluto dare una decisa traccia contro quella società di alti ranghi che sembra dominare nell’arte. Una sorta di sfiducia nei confronti del potere che non fa l’interesse della collettività in senso totale, ma alimenta soprattutto movimenti populisti, come accaduto nel caso della Brexit in Gran Bretagna, giusto per fare un esempio.

Francesco Bonami – ARTnews

Molto duro il commento di Bonami che ha ribadito come quest’opera sia qualcosa di inspiegabile, ancor di più se si pensa al suo valore molto elevato. La critica dell’esperto si è soffermata su come Cattelan abbia voluto dare un segnale chiaro per far parlare di sé, senza però dare nulla di concreto al mondo dell’arte e al dibattito in merito. A sua detta, Cattelan è un genio vero che ha voluto però rappresentare la propria arte con una banana, quasi come Leonardo da Vinci che fa la punta di una matita. Ossia, qualcosa di assolutamente irrilevante.

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